Il futuro è una cosa antichissima, perché è un interesse dell’uomo fin dai suoi albori. Allo stesso tempo è qualcosa di incredibilmente recente, dato che la parola “futura/futurus” è apparsa per la prima volta nel XIV secolo. È anche qualcosa che deve ancora avvenire, che ci attende, in parte, e che si può decidere e definire, dall’altra. Ed è a questo che servono i futures studies e le pratiche di previsione: ad anticipare i futuri.
Quali decisioni prendere? Non è mai stato facile rispondere a questa domanda, né per quanto riguarda il momento presente e né – tantomeno – quando la risposta riguardava ciò che doveva ancora avvenire. Prendere decisioni adesso, per prospettive di lungo termine, non è facile: significa scegliere anche per chi verrà dopo di noi, richiede grande responsabilità, ma soprattutto una profonda capacità di visione.
O almeno questo accadeva fino a poco fa, quando ancora ci si poteva affidare ad un modo di pensare logico-lineare, che si adattava bene all’idea di futuro che avevamo, ove il “domani” era inteso come un allungamento del presente.
Di fatto, finora, per pensare al futuro, bastava guardare un po’ al passato, raccogliere qualche dato e dargli un’aggiustatina, regolando quelle informazioni sui principali eventi presenti.

Si mettevano in atto, insomma, delle strategie di forecast, spesso basati su dati statistici e legati al movimento di alcuni megatrend globali.
Oggi le cose non stanno più così: la complessità ha cambiato le regole del gioco e la visione del futuro.
Tutto è incerto: le situazioni cambiano rapidamente e non in modo logico e lineare. Gli eventi inattesi sono di più, hanno un maggiore impatto.

Velocità, incertezza (uncertanty), complessità ed ambiguità (conosciute nell’acronimo VUCA), sono le caratteristiche che dominano il presente, confondendo le idee e gettando una nebbia sugli orizzonti del possibile. In questo contesto non basta più avere una visione del futuro, perché il domani è incerto.
C’è bisogno di conoscenze specifiche e metodi per poter tenere d’occhio gli eventi complessi, scoprire prospettive possibili, costruire scenari multipli ed avere in tasca più opzioni di scelta.
A questa necessità rispondono i futures studies.
I Futures Studies
I futures studies sono un settore di ricerca accademico interdisciplinare (tra cui troviamo: educazione, filosofia, sociologia, storia, psicologia e teoria economica) che si propone di fornire una molteplicità di scenari possibili, grazie ad una pragmatica osservazione della vita reale (e dei trend) ed a pratiche consolidate e scientifiche.
La storia dei futures studies è abbastanza recente: la loro nascita si fa risalire al secondo dopoguerra (anni 1945-1960 circa), momento in cui l’interesse ad anticipare eventi catastrofici si fece stringente. La nascita degli studi fu in ambito prettamente militare e di tipo quantitativo (estrapolazione di dati), ma si fece – grazie anche alla teoria dei giochi – sempre più immersiva e qualitativa.
Ad oggi, le principali “direzioni” verso cui ci si può muovere grazie agli studi di futuro, sono tre:
- raccogliere dati su trend e segnali;
- costruire scenari;
- anticipare, ovvero sostenere la presa di decisione in modo strategico.



Sapere, scoprire, scegliere
Le tre direzioni dei futures studies danno vita ad approcci, modalità e pratiche molto diverse tra loro, ma tutte utili, se usate nel modo corretto. In particolar modo:
- la raccolta dati permette di sapere e porta verso le analisi di forecast;
- la costruzione di scenari è il cuore dei procedimenti di foresight, che ci permettono di scoprire alternative;
- anticipare significa scegliere: definire le azioni strategiche da mettere in atto per realizzare quelle prospettive preferibili sorte col lavoro di foresight.
Forecast
Il forecast guarda in avanti, guardando indietro. Si basa su: raccolta di dati, statistiche, quantità e grafici che ci informano del movimento di qualcosa. Dallo studio di quei dati vengono poi crea un’ipotesi di andamento per il futuro, in un range temporale ristretto: oggi per domani, lo scorso anno per il prossimo. Un esempio di questo sono le previsioni meteo.
Il forecast permette di “prevedere, ovvero di sapere il possibile andamento di un trend, ad esempio, ma non dice nulla sulle incertezze che quella direzione di futuro può presentare e né su come affrontarle.
Foresight
Il foresight pensa al futuro in un modo completamente diverso. Anzitutto lavora su orizzonti temporali ben più lunghi (dai 10 anni circa, in avanti). In secondo luogo non punta a descrivere un andamento, ma a costruire una pluralità di scenari possibili che si muovono attorno a determinati elementi di interesse.
Per farlo si nutre sia di dati dal passato e dal presente (come nel forecast), sia di tecniche di visioning, immaginazione e simulazione.
Il foresight può essere finalizzato alla speculazione o all’anticipazione.
Nel primo caso, il suo obiettivo è di generare visioni e possibilità, proporre alternative, sviluppare una sensazione e valutazione critica del presente, proporre una sensibilizzazione consapevole su temi di attualità. Il più delle volte la speculazione avviene nella fiction e nella letteratura, ma non solo: il nostro socio Matteo Ficara fa parte dell’HUB di Speculative Design dell’Italian Institute for the Future, che ha lo scopo di pensare in modo speculativo ai futuri.
Nel secondo caso, invece, il foresight è rivolto alla presa di decisioni strategiche. Quelle decisioni che possono diventare una bussola per la presa di decisione delle organizzazioni, attraverso la complessità.

Happiness for Future
La scelta della nostra società è quella di: Costruire Felicità e Futuri.
Per questo abbiamo scelto di affiancare alla divulgazione ed alla formazione di pratiche di benessere e di consapevolezza (che portiamo a privati ed organizzazioni), l’impegno nella direzione dei futures studies, che si esplicita anch’esso nella divulgazione, ma soprattutto nelle consulenze di Previsione Strategica.
Cos’è la Previsione Strategica e a cosa serve
Prevedere in modo strategico significa saper guardare al futuro con sguardo sistemico e strategico, mettere in discussione la visione lineare, costruire una serie di scenari multipli da cui dedurre linee guida ed azioni strategiche per muoversi.
Grazie alla Previsione Strategica è possibile:
- aumentare la consapevolezza del presente e dei futuri possibili, per prendere decisioni migliori;
- individuare prospettive e possibilità (anche di investimento) con anticipo;
- preparare strategie di resilienza per affrontare i cambiamenti ed aumentare la longevità aziendale;
- aumentare la capacità di cavalcare mode del momento e anticipare trend futuri;
- avere una maggiore possibilità di divenire leader di nuovi settori di mercato o restarlo più a lungo;
- revisionare ed ottimizzare la cultura, la visione e la comunicazione aziendale in modo che siano pronte ed adattabili per i tempi a venire;
- individuare segnali di cambiamento da usare per le scelte aziendali future, per realizzare prospettive preferibili ed evitare quelle negative;
- gestire meglio situazioni di incertezza e di crisi.

Consulenze di Previsione Strategica
Happiness for Future propone approfondimenti e consulenze con Matteo Ficara, professionista di foresight strategico, esperto di processi decisionali e pensiero (sistemico, critico e laterale).

Filosofo, CHO, futurista
Esperto di pratiche di pensiero e consapevolezza.
Trainer di Laughter Yoga e del VIA Institute per i Punti di Forza.
Ideatore di Le Stanze dell’Immaginazione®
Dal 2020 ha iniziato a interessarsi anche ai futures studies e, come esperto di immaginazione, è stato coinvolto nell’HUB di Speculative Design dell’Italian Institute for the Future.
Nel 2021 diventa futurista e si impegna a usare, facilitare e insegnare pratiche di pensiero immaginativo per scoprire «futuri preferibili» da realizzare per costruire un mondo felice.