La fiducia non è solo un’emozione, ma uno stato ed una attitudine mentale e comportamentale che agiamo sempre, ogni giorno, e da sempre: è stata una delle nostre più importanti strategie evolutive. E di fatto, la fiducia verso sé e gli altri ha moltissimi benefici: aumenta benessere, crea e mantiene le relazioni, ci permette di vivere più sereni oggi e di fare previsioni sul domani.
Che cos’è la fiducia?
“Fidati di me! / Non c’è da fidarsi / Non sei affidabile / Fidarsi è bene e non fidarsi è meglio”…
Queste sono solo alcune delle espressioni che usiamo comunemente facendo riferimento alla fiducia. Un concetto – ed una emozione – centrale nella nostra vita di ogni giorno.
Quando si parla di fiducia, probabilmente, la maggior parte delle persone pensa alle relazioni: ci si fida di un amico, di un partner, di un familiare. Oppure si pensa alla fiducia in se stessi, mettendo in campo il concetto di autostima.
In realtà, la fiducia pervade la nostra vita quotidiana e non riguarda solo il campo delle relazioni o della stima di sé: senza fiducia, infatti, non potremmo nemmeno iniziare la giornata, perché – di fatto – per fare qualsiasi azione dobbiamo mettere in gioco una certa percentuale di fiducia. Fiducia che ci sia un “poi”, un “domani”, che l’esito delle nostre azioni ci conduca in una certa direzione, ecc… Ne abbiamo esempi ogni giorno: quando attraversiamo la strada o quando prendiamo un mezzo pubblico, oppure quando affidiamo i nostri risparmi ad una banca.
Ogni giorno, anche se non lo notiamo, ci fidiamo di noi stessi, degli altri e dell’ambiente in cui viviamo, perché la fiducia è necessaria per la nostra sopravvivenza. In base a queste caratteristiche, possiamo dire che la fiducia è una competenza che può essere messa alla prova e allenata.
Ma prima di spiegare tutto questo, sarebbe meglio comprendere a fondo la parola fiducia, poiché essa è in realtà un concetto complesso, studiato da numerose scienze sociali come la psicologia e la sociologia.
Un concetto complesso
La fiducia viene definita così, da Treccani:
un “atteggiamento, verso altri o verso sé stessi, che risulta da una valutazione positiva di fatti, circostanze, relazioni, per cui si confida nelle altrui o proprie possibilità, e che generalmente produce un sentimento di sicurezza e tranquillità”.
Più semplicemente, fidarsi vuol dire confidare in se stessi o negli altri, portando avanti un atteggiamento positivo e sereno, mostrandosi sicuri del fatto che tutto andrà come abbiamo previsto che vada. La fiducia può essere vista come un insieme di aspettative aventi una valenza positiva e formulate in condizioni d’incertezza. Questo è quello a cui si è arrivati anche grazie ad alcune ricerche portate avanti da sociologi come Simmel, Giddens e Luhmann.

Come la fiducia ha permesso la nostra evoluzione
Secondo Kramer, che scrive un bellissimo articolo in Harvard Business Review, tutto parte dal cervello. A causa della dimensione del cervello, gli esseri umani nascono fisicamente prematuri e fortemente dipendenti dai chi li accudisce nei primi anni di vita.
Per questo motivo, entriamo nel mondo “programmati” per stabilire connessioni sociali e la fiducia è stata la nostra strategia evolutiva. Gli esseri umani sono naturalmente predisposti a fidarsi – è nei nostri geni e nell’apprendimento dell’infanzia – e in generale è un meccanismo di sopravvivenza che ha servito bene la nostra specie. La ricerca ha dimostrato che anche la chimica del cervello che governa le nostre emozioni gioca un ruolo nella fiducia. Paul Zak, un ricercatore all’avanguardia nel nuovo campo della neuroeconomia, ha dimostrato, ad esempio, che l’ossitocina, una potente sostanza chimica naturale presente nel nostro corpo (che svolge un ruolo nel travaglio materno e nella produzione di latte) può aumentare sia la fiducia e l’affidabilità tra le persone.
Fidarsi vuol dire anche semplificare
C’è un altro motivo per cui la fiducia è alla base della nostra evoluzione, ovvero, la fiducia semplifica la vita. Come accennato in precedenza, la fiducia serve per tutte le azioni che dobbiamo compiere. Prendiamo come esempio l’utilizzo di un mezzo di trasporto come l’aereo. Se dovessimo pensare ogni secondo a cose come: “Il pilota è in grado di pilotare?”, “L’aereo sarà progettato bene?”, “Siamo sicuri che non sia troppo pesante?”, “E se l’hostess mi dice che va tutto bene e invece non è vero?”. Sarebbe una gran fatica mettere in dubbio ogni cosa. Per questo motivo, concedere e ottenere fiducia possono essere intesi come processi che consentono di semplificare le nostre interazioni con l’ambiente circostante. come riportato in una interessante ricerca di Bianchi e Liani, del 2017, su ResearchGate:
La fiducia permette di agire anche nei casi in cui non vi sia una conoscenza piena delle situazioni in cui ci troviamo” (Bianchi e Liani, 2017).
Fiducia e futuro
Nell’ambito di una ricerca finanziata nel 2013 dall’Università La Sapienza di Roma sulle rappresentazioni sociali della politica e delle istituzioni a Roma, Bianchi e Liani (2017) hanno costruito un questionario strutturato per indagare i valori di un campione di cittadini romani. Tra questi valori era presente la fiducia che è stata definita in diversi modi dai coloro che hanno partecipato allo studio. Una delle definizioni date ha a che fare con il futuro e la vede come quella componente che sta alla base della percezione di una continuità e regolarità nelle cose, sulle quali speriamo di poter prevedere fatti e prendere decisioni:
La fiducia viene considerata “una speranza di regolarità che consente di comprendere, e quindi prevedere, i processi con i quali gli individui potrebbero conformarsi a un determinato ordine di eventi e alle sue regole. La fiducia viene considerata come un’aspettativa personale rispetto al comportamento futuro di un alter generico con cui si è in relazione; ed è una disposizione che ha la funzione di orientare l’agire umano” (Bianchi e Liani, 2017).

Coltivare la fiducia
La fiducia è anche un capitale che può essere costantemente coltivato. Si parla molto spesso di come accrescere la fiducia verso se stessi e quindi anche l’autostima. Lo dice anche Luhmann:
«La fiducia si accumula come una sorta di capitale che offre maggiori opportunità di compiere azioni di portata più vasta, ma che deve anche essere costantemente impiegato e coltivato, e che impegna chi vi ricorre a presentare se stesso come degno di fiducia, obbligo cui l’individuo può sottrarsi solo con grande difficoltà» (Luhmann, 2002).
Ci sono numerosi psicologi (e non) che hanno trattato questo argomento e hanno messo a punto alcune tecniche per migliorarla.
Ad esempio, congratularsi con se stessi per come si è affrontata la vita fino a questo punto potrebbe essere un buon inizio per accrescere la fiducia in se stessi. Oppure guardare i propri difetti da un altro punto di vista, trasformandoli in pregi. Così una persona ansiosa ed emotiva può trasformarsi in una persona sensibile, una timida e poco coraggiosa può rivelarsi prudente (Longoni, 2020).
Molto spesso, infatti, perdiamo fiducia in noi stessi poiché siamo troppo severi o critici nei nostri confronti, oppure ci poniamo degli obiettivi troppo alti. Il segreto potrebbe essere quello di darci dei piccoli obiettivi da raggiungere e poi trovare un modo di premiarci per averli portati a termine. Così si può allenare la fiducia passo passo e un poco alla volta.
Lo Yoga della Risata
Lo Yoga della Risata nasce nel ’95, in India, da un’intuizione geniale del dott. Madan Kataria, che stava studiando i benefici scientifici, per la salute, della risata. Si era accorto subito che i benefici erano tanti, tantissimi: la risata migliora il funzionamento del nostro organismo su tutti i livelli.
Migliora il sistema cardio-circolatorio, quello respiratorio (si chiama “yoga” perché è una respirazione profonda, diaframmatica), armonizza il sistema nervoso e quello digerente. Aumenta difese immunitarie (motivo per cui, durante il lock-down, abbiamo tenuto dirette di risata quotidiane nel nostro gruppo Fb “La Specie Felice“), migliora la produzione di cellule NK, che combattono il tumore, e molto altro.
Ma il dottor Kataria si accorse anche di un altro beneficio straordinario: la risata unisce le persone.
È come un linguaggio universale, che scavalca ogni barriera: di età, genere, cultura. Ridere insieme aumenta la fiducia negli altri, connette e restituisce un profondo senso di umanità.
Negli anni abbiamo tenuto centinaia di formazioni, incontrando tantissime persone con cui abbiamo condiviso momenti di risata e… dopo nemmeno una giornata, quelle persone sembrano già fare parte della tua vita, da sempre.
Allo stesso modo accade quando portiamo la risata nelle organizzazioni, dalle quali riceviamo feedback del tipo: “Finalmente un’attività in cui mi sono sentito allo stesso livello di tutti gli altri”, “Qualcosa di veramente collaborativo, che avvicina le persone!” ed anche: “È stata l’esperienza più inclusiva della mia vita!”.
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Un altro modo possibile per coltivare la fiducia è richiamarla nelle pratiche di Coerenza Cardiaca, che ci permettono di potenziarla e di renderla un’emozione ed una strategia di base del nostro vivere.
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Bibliografia
Bianchi L., Liani S., 2017, «Fidarsi della fiducia?», Quaderni di Sociologia, 74, 127-140.
Longoni U., 2020, L’autostima si impara: Esercizi per aumentare la fiducia in se stessi, Franco Angeli, Milano.
Zak P. J., 2008, «The Neurobiology of Trust», Scientific America, June, pp. 88-93.
Autori
Articolo scritto da Cristina Pozzi PhD.
Editing ed aggiunte Matteo Ficara.
Sullo spunto e le ricerche di Lara Lucaccioni.