Nella frenesia della vita moderna, mantenere il focus su ciò che conta, può sembrare una sfida insormontabile. Tra le continue notifiche dei dispositivi digitali, la moda del multitasking e le numerose distrazioni, la nostra concentrazione è costantemente messa alla prova. Tuttavia, comprendere i meccanismi dell’attenzione e applicare strategie basate su evidenze scientifiche può aiutarci a migliorare questa fondamentale abilità cognitiva.
Mantenere il Focus
Con “focus” intendiamo la capacità di gestire la propria attenzione in modo consapevole, intenzionale e duraturo. Quando parliamo di “attenzione”, intendiamo il veicolo principale dell’energia mentale e saperla gestire e focalizzare è una competenza cruciale per il benessere mentale e la produttività.
Di fatto l’attenzione è alla base di molte funzioni cognitive fondamentali, tra cui anche alcune fasi del processo decisionale. Numerose ricerche scientifiche hanno esplorato vari aspetti di questa capacità, evidenziando sia le sue potenzialità che le sue vulnerabilità: ne evidenziamo alcuni nel resto dell’articolo.
Ma… come possiamo definire l’attenzione?
Secondo Cherry l’attenzione è il processo cognitivo che ci permette di selezionare/ignorare gli stimoli, che siano ambientali o interni.
In una società iper stimolante come la nostra, saper filtrare stimoli ed informazioni in accesso diventa una strategia di sopravvivenza cognitiva fondamentale per il benessere mentale, perché ci permette di evitare il burnout.
Ogni informazione e stimolo in accesso infatti, richiede e consuma energia mentale, mandandoci in stress. È per questo che in inglese “fare attenzione” si dice “pay attention” (pagare attenzione).

Distrazione e Disattenzione
Cosa succede quando “non stiamo attenti”? Sono due le situazioni in cui possiamo trovarci: distrazione e disattenzione. La disattenzione e la distrazione sono diverse tra loro, anche se entrambe possono influire negativamente sulla nostra capacità di concentrazione e produttività.
La distrazione si verifica quando la nostra attenzione viene deviata da stimoli esterni, come notifiche digitali o rumori ambientali, o interni, come il mind wandering. In poche parole: siamo distratti quando la nostra attenzione non sta dove vorremmo, ma altrove.
Kane e McVay hanno esplorato come il mind wandering, ovvero vagare con la mente, rappresenti una difficoltà nel mantenere il controllo mentale, riducendo la nostra efficienza cognitiva.
La disattenzione si manifesta, invece, come una mancanza di energia mentale, spesso causata da stanchezza o sovraccarico di informazioni. Siamo “disattenti” quando proprio non riusciamo a concentrarci su niente. Ed accade perché abbiamo esaurito le batterie.
Forster e Lavie hanno dimostrato che diventa più difficile ignorare le distrazioni quando siamo già sovraccarichi di informazioni, il che aumenta ulteriormente le distrazioni.
Solo 8 secondi
La soglia di attenzione media degli esseri umani è drasticamente diminuita negli ultimi anni, passando da 12 secondi nel 2000 a circa 8 secondi nel 2015, secondo una ricerca condotta da Microsoft. Ma… perché?
Ci sono molteplici fattori coinvolti, ma principalmente questa riduzione è stata attribuita alla frammentazione dell’attenzione conseguente all’aumento dell’uso di dispositivi digitali.
La ricerca, citata anche da Nicholas Carr nel suo libro “The Shallows“, evidenzia come la costante esposizione a notifiche e informazioni digitali comprometta la nostra capacità di mantenere il focus per periodi prolungati, rendendoci più suscettibili alle distrazioni e meno capaci di processare informazioni complesse.
Stress, capacità cognitive ridotte, impatto negativo su memoria ed efficienza
Esistono molti studi sull’attenzione e sugli effetti che hanno prodotto internet e cellulari sulla nostra capacità di gestirla.
Ad esempio uno studio ha evidenziato che l’uso degli smartphone porta a un funzionamento cognitivo ridotto, in generale, con implicazioni negative per l’attenzione e la memoria.
Tuttavia, non solo internet è responsabile della diminuzione della soglia di attenzione. Altri studi hanno dimostrato che chi pratica frequentemente il multitasking nel contesto dei media, come saltare tra diverse applicazioni o dispositivi, tende ad avere un controllo cognitivo ridotto. Questo significa che fanno più fatica a concentrarsi su un solo compito e sono più facilmente distratti da stimoli esterni. La loro capacità di filtrare le informazioni irrilevanti e mantenere il focus è compromessa, rendendoli meno efficienti e produttivi nelle loro attività quotidiane.

Pratiche di benessere per migliorare l’attenzione
Esistono molti consigli e pratiche di benessere semplici ed efficaci con validazione scientifica, per migliorare la capacità di attenzione. In primis, come suggerito da Schwartz, è consigliato ridurre l’uso del telefonino e limitare le fonti di stimolo.
Le pratiche più funzionali che i nostri founder Lara Lucaccioni e Matteo Ficara hanno selezionato in 15 anni di ricerca, sono: la meditazione, la mindfulness, il 54321 e soprattutto la coerenza cardiaca.
Esistono molti tipi di pratica meditativa, ma per lo più il loro obiettivo è quello di guadagnare livelli di consapevolezza, centratura e presenza, grazie alla gestione dell’attenzione, che “atterra” sul respiro o sul corpo – che sono sempre nel “qui e ora” – allontanandosi dal flusso dei pensieri e delle emozioni, che sono origine di preoccupazione, ansia e stress. Alcuni studi affermano che la meditazione aiuta a migliorare l’autocontrollo e la capacità di concentrazione.
La pratica della mindfulness è forse una delle più conosciute e – come evidenziato in diverse ricerche – può essere un potente strumento per migliorare la consapevolezza e la durata dell’attenzione. Può migliorare sia la salute mentale che fisica, riducendo lo stress e aumentando il benessere generale. Inoltre migliora le capacità cognitive e la memoria, riducendo il mind wondering.
Il 54321 è una pratica ideata dalla Mayo Clinic con lo scopo di gestire stati di ansia. Lavora guidando la nostra attenzione e focalizzarsi su diversi elementi sensoriali (5 visivi, 4 uditivi, 3 tattili, 2 olfattivi ed 1 gustativo) sempre più “interiori ed intimi”. La sua natura è vicina a quella meditativa ed è un ottimo esercizio per l’attenzione. Ne ha parlato anche Matteo Ficara in un’intervista su Vanity Fair.
La coerenza cardiaca è una pratica di gestione dello stress e regolazione emotiva che ha tantissimi effetti benefici sulla nostra salute e sulle funzioni cognitive e che richiede un tempo molto più ridotto rispetto a meditazione e mindfulness. È stata ideata dall’HeartMath® Institute su oltre 400 studi ed in Italia è insegnata da Lara Lucaccioni, che è la prima trainer ufficiale.
Grazie a 6 tecniche respiratorie e di richiamo di emozioni positive, la coerenza cardiaca è capace, con soli 3-5 minuti di pratica, di aumentare:
- +24% di focus
- +30% sonno
- +38% calma
E di diminuire:
- -46% ansia
- -48% affaticamento
- -56% depressione
A differenza di meditazione e mindfulness, abbiamo scelto la coerenza cardiaca perché è più rapida ed efficace e soprattutto perché può essere praticata in qualsiasi luogo e momento, anche ad occhi aperti.

Consigli per mantenere il Focus
Ora che abbiamo compreso i meccanismi dell’attenzione, vediamo quali strategie basate su evidenze scientifiche possiamo applicare per migliorare questa fondamentale abilità cognitiva.
- Scegli la tua Pratica: dedica qualche minuto al giorno a meditazione, mindfulness, esercizi come il 54321 o la coerenza cardiaca per migliorare la tua capacità di concentrazione e ridurre lo stress. Se scegli la coerenza cardiaca puoi anche seguire le dirette condotte da Lara Lucaccioni nella sua pagina Fb.
- Limita le distrazioni digitali: riduci il tempo passato sui social media e imposta periodi senza notifiche per concentrarti meglio sulle attività importanti.
- Fai pause regolari: prenditi delle pause regolari durante il lavoro per evitare l’affaticamento mentale e mantenere alta la concentrazione.
- Imposta obiettivi chiari: definisci obiettivi specifici e realistici per ogni sessione di lavoro per migliorare la tua focalizzazione. Abbiamo parlato di chiarezza mentale proprio nell’articolo di luglio.
- Riduci il multitasking: cerca di concentrarti su un compito alla volta per evitare i costi cognitivi associati al cambio di attività.
Allena la tua attenzione grazie a Vivi365
Mantenere l’attenzione nel mondo digitale di oggi è un asset fondamentale per la propria salute, un maggiore benessere e capacità decisionale, ma anche per l’efficacia e la produttività. È per questo che ti servono strategie efficaci.
Noi consigliamo di scegliere pratiche semplici e basate su evidenze scientifiche e le abbiamo raccolte nella nostra webapp Vivi365, in cui trovi meditazione, mindfulness, 54321 ed anche coerenza cardiaca.
Al suo interno trovi oltre 60 pratiche per il tuo benessere olistico: fisico, emozionale, mentale e spirituale. Sono organizzate in 12 settori di interesse, mensili, in modo che tu possa aumentare il tuo benessere in tutti i settori, procedendo passo-passo:
- benessere fisico: sonno, nutrizione, fitness
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- benessere mentale: chiarezza mentale, focus, prospettive
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Articolo scritto da Cristina Pozzi PhD e Matteo Ficara.